Mario Cygielman (Archeologo direttore coordinatore Soprint. Archeologica della Toscana) dice NO al

lunedì 21 novembre 2011

STORIA CON IL FINALE GIA' SCRITTO


A scanso di equivoci, preme ricordare che il Comitato SOS Braccagni NET non è contro il Polo Logistico, bensì contro il rovesciamento operato dal Comune della previsione, individuata anni fa nel Piano Strutturale, di un’area industriale, collocata lontano dai paesi di Braccagni e Montepescali, e lo sviluppo commerciale/artigianale lungo via Malenchini a Braccagni. Questo secondo una logica condivisibile, che non aveva incontrato resistenza da parte della cittadinanza.
Oggi, invece, ci troviamo di fronte ad un Regolamento Urbanistico che, contro ogni logica, inverte questa previsione, spostando l’area industriale lungo via Malenchini, a confine con il paese di Braccagni, sotto il Baluardo di Montepescali, e l’area artigianale dove era prevista quella industriale.

Foto scattata dal Baluardo, in rosso i campi dove sorgerà l'area industriale e logistica

Riteniamo tutto questo illogico, oltre che contro legge, non a caso la Regione, nelle proprie osservazioni al Regolamento Urbanistico, dichiara la previsione incompatibile con la disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale, quindi con un piano sovraordinato.
Inoltre, la Provincia di Grosseto osserva al Comune che nel Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) lo sviluppo integrato, industriale e infrastrutturale, della “Cittadella del Lavoro” sarà incentrato sul nuovo centro intermodale del Madonnino (non Braccagni, che è un’altra cosa), in corrispondenza del quale saranno incentivate le localizzazioni di attività produttive innovative, integrate da sistemi collettivi di servizio alle imprese. Invitando il Comune a prevedere il Polo agroalimentare e logistico intermodale nel rispetto di quanto disposto dal P.T.C..
Appare evidente che tale infrastruttura, secondo la pianificazione sovraordinata al Comune, può essere collocata solo dove la prevedeva il Piano Strutturale approvato nel 2006, ossia al Madonnino, cosa che il Comitato ha da subito messo in evidenza, non per proprio capriccio ma perché scritto nelle norme urbanistiche.
Per contro il Comune tende a minimizzare questi aspetti, per cui i segnali che ci giungono lasciano intendere che voglia perseverare nell’errore di questa previsione, costringendo i cittadini a far valere i propri diritti attraverso un ricorso al TAR che bloccherebbe il RU, cosa che vorremmo evitare, in quanto è uno strumento che la città sta aspettando, utile anche per la ripresa economica di un settore in crisi. La responsabilità di questo sarà del Comune e di una scelta politica sciagurata.


Ma come siamo arrivati a tutto questo? Seguite gli episodi ...

domenica 20 novembre 2011

Inceneritore di Scarlino il TAR dice di no


REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 542 del 2009, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Comune di Follonica,
contro
Provincia di Grosseto, ...;
Comune di Scarlino ...;
ASL n. 9 - Grosseto ...;
Agenzia Regionale Protezione Ambiente (Arpa) - Toscana Dipartimento di Grosseto, ...;
A.T.O. 9 Rifiuti - Grosseto, ...;
Ufficio tecnico del Genio civile di Grosseto – Siena,...;
....omissis....

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Seconda) definitivamente pronunciando sui ricorsi, come in epigrafe proposti, previa loro riunione:
- dichiara improcedibile il ricorso n. 542/2010 e l’atto di motivi aggiunti notificato il 6 agosto 2010;
- accoglie l’atto di motivi aggiunti notificato il 7 maggio 2010 e, per l'effetto, annulla la deliberazione della Giunta provinciale di Grosseto n. 36 del 2010;
- accoglie il ricorso n. 1953/2010 e i motivi aggiunti successivamente notificati per l’effetto annullando i provvedimenti con essi impugnati.
Condanna la Provincia di Grosseto e la Scarlino Energia s.r.l. al pagamento delle spese di giudizio che si liquidano forfettariamente in € 10.000,00, oltre IVA e CPA.


le dichiarazioni di Marras: «da una primissima valutazione della sentenza del Tar riteniamo di avere argomenti per ricorrere al Consiglio di Stato, e chiedere la sospensione in attesa del giudizio di secondo grado. Fiducia nell’operato degli uffici. Preoccupati per il rischio di blocco delle attività industriali che utilizzano il depuratore di Scarlino Energia»

dichiarazioni di Marras su 0564news

qui l'articolo su La Nazioneda lunedì inceneritore fermo

le ragioni del no all'inceneritore di Roberto Barocci e Renzo Fedi su 0564news: leggile cliccando qui

Ma ci rendiamo conto di quello che rischiamo?


Questa la localizzazione del Polo Logistico che il Sindaco, e con lui i suoi alleati escluso l'IDV vorrebbero , li lo hanno previsto nel RU . Ora pare che le osservazioni della regione Toscana dicano che li non si può fare, e quindi devono ricorrere ai ripari, già dopo aver detto che la popolazione si era espressa in senso favorevole al polo, cosa non vera, dopo aver detto a chi gli ha anticipato almeno di un anno le osservazioni e le obiezioni della regione, che siamo ideologizzati, adesso piano piano stanno cambiando idea. Bene., anzi benino

venerdì 18 novembre 2011

dal Tirreno del 16 novembre 2011 leggiamo:

«Il Polo vada al Madonnino?»


La proposta di Marchetti (Api): la piattaforma logistica si sposti di qualche chilometro

Il consigliere: «Si pensi a una cosa più piccola ma comunque si faccia»

GROSSETO. «Il polo logistico? Spostiamolo di un paio di chilometri, nel territorio di Roccastrada. L’importante è farlo». Simone Marchetti, capogruppo di Api-Udc nel consiglio comunale di Grosseto, membro della commissione urbanistica, ma soprattutto cittadino del quartiere Montepescali-Braccagni, lancia una proposta nuova. Lo fa alimentando l’attualissimo dibattito su due infrastrutture non più rinviabili.

Due infrastrutture fondamentali per la Maremma: la piattaforma logistica e il polo agroalimentare. Negli ultimi giorni su questi argomenti sono intervenuti in tanti: da Gianni Chelini a Massimo Felicioni, passando per Emilio Bonifazi. Sembra avviato un ragionamento per individuare una nuova destinazione. Si parla di Scarlino, di Grosseto Nord. Ora anche del Madonnino.

«A mio avviso - sono parole di Marchetti - il nucleo del distretto agroalimentare deve restare qui, nel cosiddetto utoe di Braccagni. Abbiamo già l’area fieristica, aziende avviate del settore e soprattutto una zona, quella nel Comune di Roccastrada, che, pare di capire, è pronta ad ospitare insediamenti di un certo tipo, in linea con quanto inizialmente previsto alle spalle di Braccagni».

Il consigliere di Api fa esercizio di realismo. «Il progetto di polo intermodale così come lo abbiamo pensato fino a qualche mese fa mi sembra superato. Dalle difficoltà nel reperire le risorse, dall’avversione della gente, dalle osservazioni della Regione Toscana. Sono d’accordo con il sindaco quando apre a ulteriori valutazioni. Esaminando le osservazioni al regolamento urbanistico. verrà rimessa in discussione la localizzazione di tutti gli insediamenti produttivi e io credo che si debba ragionare anche con i territori confinanti».

Il problema resta il braccio ferroviario di collegamento.

«E’ vero. Ma io credo che nella fase di start-up si possa rinunciare ad una intermodalità piena. La ferrovia peraltro resta vicinissima. Comunque la mia domanda oggi è proprio questa: è fattibile un’infrastruttura di dimensioni più piccole (rispetto a quelle previste a Braccagni) nell’area del Madonnino già urbanizzata dal Comune di Roccastrada e rimasta desolatamente vuota? La rivolgo al presidente della Provincia Marras, ai sindaci Bonifazi e Innocenti, alle forze politiche. L’importante - ribadisco - è che si cerchi di sbloccare la situazione».

Pentito di aver votato, a suo tempo, a favore del Polo logistico a Braccagni?

«Assolutamente no. Il futuro passa da qui. Ripartiremo soltanto se programmiamo dinamiche di sviluppo che, per necessità, devono essere di carattere produttivo. Personalmente sono convinto che la zona di cui stiamo parlando sarà centrale nella ripresa economica della provincia, per l’internazionalizzazione delle nostre imprese, per l’occupazione. Poi possiamo anche decidere di continuare a vendere ombra, a creare eccellenze e apprezzarle tra noi... ma è una prospettiva che non mi convince».

Quindi, in sintesi, lei dice: partiamo dalla Barriere Verde annunciata da Bonifazi, facciamo sistema con Roccastrada e poi vediamo..

«Più o meno è così. Creare infrastrutture moderne - come ha detto il sindaco - è alla base di un progetto di crescita. Si può discutere del come e del dove, ma non del se. Hanno ragione Lamioni, Bonifazi, Marras quando evidenziano che le nostre eccellenze vengono appesantite da costi enormi per varcare i confini locali. Non è un caso che la Maremma fatichi nell’export. E allora decidiamo. Non facciamo diventare il polo logistico un’altra Tirrenica...». (g.b.)

venerdì 11 novembre 2011

Il Sindaco di Grosseto parla del RU su TV9



Il giornalista Enrico Pizzi ha realizzato per Pagina9 di TV9
(in onda domani sera, martedì 22 novembre 2011  alle 21 e mercoledì alle 13 in replica) una intervista al Sindaco Emilio Bonifazi sul regolamento urbanistico. Il Sindaco parlerà anche del Polo, per seguire l'evento da internet basterà andare alla pagina di TV9 dove offre il servizio in streaming:

per vedere TV9 clicca qui