Mario Cygielman (Archeologo direttore coordinatore Soprint. Archeologica della Toscana) dice NO al

martedì 17 luglio 2012

Cancellato il Polo logistico di Braccagni?

La notizia è di quelle che in paese fa rumore, sulla Nazione di questa mattina appare un articolo che titola "Cancellato il Polo logistico di Braccagni". L'esame, da parte della IV Commissione Consiliare, delle osservazioni di Regione e Comune offre un clamoroso colpo di scena, ecco che dalla relazione del dirigente dell’ufficio Urbanistica, Marco De Bianchi, emerge che viene cancellato il polo logistico di Braccagni, per intendersi il progetto PILT.
Preme ricordare che le osservazioni prodotto dal Comitato SOS Braccagni NET sono antecedenti a quelle di Regione e Provincia e giungono alle stesse conclusioni, perchè fondate sulla legge.
Dopo anni di tribolazioni passati a far capire le nostre ragioni, finalmente, possiamo gioire per una vittoria che viene dai cittadini, dalla loro voglia di capire, di farsi rispettare e di far rispettare la legge e le norme che regolano il governo del territorio.
Viviamo il territorio e vogliamo essere partecipi (a dispetto di quanto affermato da Monti) delle scelte operate dalla Pubblica Amministrazione e, se del caso, dissentire come per il progetto PILT.
Ci sorge un unico dubbio e riguarda la previsione di un insediamento industriale, sempre nella zona nord di Braccagni, di 20.000 metri quadrati da destinare al settore agroalimentare. L'augurio è che l'area individuata per questo insediamento non sia la stessa dove doveva sorgere il polo logistico perchè altrimenti le problematiche rimarrebbero le stesse: realizzazione di un'area industriale attaccata ad un paese, oltre a rischio idraulico, idrogeologico, archeologico, impatto sulla viabilità, ecc., ed al dubbio che un domani possa ripresentarsi lo spettro della logistica ferro/gomma.
In tal caso saremo costretti a rivolgerci alla giustizia amministrativa, con il rischio di bloccare il Regolamento Urbanistico, cosa che più volte abbiamo detto di non voler fare ma se costretti faremo.
Se invece il Comune di Grosseto, seguendo le indicazioni del P.T.C. (Piano Territoriale di Coordinamento) della Provincia, che individua uno dei Grandi Ambiti Industriali Artigianali (GAIA) nella zona Roccastrada/Grosseto (Madonnino), intende collocare l'agroalimentare in quella zona, allora non avremo altro da fare che un plauso a scelte coerenti con la pianificazione sovraordinata, che vengono da scelte politiche condivise da anni, che vanno verso una razionalizzazione del territorio e lo sviluppo di quelle che il PTC definisce "Cittadelle del Lavoro".
L'augurio è che il nostro lavoro possa finire qui, intanto seguiremo da vicino i lavori della IV Commissione e aggiusteremo il ricorso già scritto alle nuove esigenze, la normativa è sempre quella, cambia solo l'oggetto.

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