Mario Cygielman (Archeologo direttore coordinatore Soprint. Archeologica della Toscana) dice NO al

venerdì 6 luglio 2012

Polo Logistico a Braccagni: come è nata la previsione?

Inizia un percorso per ricordare come si è sviluppato nel tempo il progetto del Polo Logistico e come i componenti del Comitato SOS Braccagni NET e tutti i suoi amici si sono adoperati per opporsi a tale scempio.

La prima traccia si riscontra nel Piano Strutturale del Comune di Grosseto, adottato nel 2004 e approvato definitivamente nel 2006, in conformità alla Legge Regionale 5/95 sul Governo del Territorio, il quale prevedeva all’art. 110: “In continuità dell’insediamento produttivo già indicato nel Piano Strutturale di Roccastrada si prevede la realizzazione di un Polo Logistico e/o Agroalimentare. Tale Polo è delimitato dal confine con il Comune di Roccastrada, dal tracciato della nuova Aurelia, dalla S.P. n. 19 per Montemassi e dalla Via del Madonnino”.


Fin qui nulla di particolare, la popolazione ne è a conoscenza e non si registrano proteste di rilevo.

Ma accade un fatto che cambierà il corso di questa previsione, il 14 marzo 2008 la PILT S.p.A. (Polo Intermodale Logistic & Terminal Grosseto) deposita in Comune la proposta per costruire, in continuità con l’abitato di Braccagni, nel triangolo formato da via Malenchini, la ferrovia per Siena e la vecchia Aurelia, un’area industriale con valenza logistica.

L’area industriale si sviluppa su una superficie di terreno agricolo di circa 34 ettari, con elevato rischio idrogeologico ed idraulico, dove insisteranno 200.000 mq (20 ettari) di capannoni, oltre alla linea ferroviaria, piazzali per stoccaggio container e la dogana.


Il 17 giugno 2008, il Comune di Grosseto, con Delibera di Giunta n. 397 “Atto di indirizzo per la promozione della realizzazione di un’area industriale a specializzazione logistica in loc. Braccagni e per l’avvio della valutazione della proposta di Piano complesso di intervento presentato dalla Soc. PILT”, accoglie la proposta PILT promuovendo la realizzazione dell’area industriale.

Con un atto di indirizzo della Giunta, viene cambiato ciò che il Consiglio Comunale aveva approvato nel 2006 a seguito di un percorso partecipato e rispettoso della normativa in materia di governo del territorio.

La delibera è visionabile a questo indirizzo: www.comune.grosseto.it/atticomune/Gscan/20080397.pdf e riporta i nomi di chi l’ha approvata e che, quindi, ha voluto promuovere quest’area industriale, che rischia di danneggiare seriamente la vita di due paesi: Braccagni e Montepescali.

Vediamo chi sono:


Chissà se i presenti a quella convocazione fossero coscienti di cosa andavano ad approvare e di cosa sarebbe successo quando per un caso fortuito due nostri paesani vennero a conoscenza della cosa.

La delibera riporta i nomi di altri attori attivi nella vicenda, ad esempio si legge:


Ricordiamoci questo passaggio ci tornerà utile per le prossime puntate e chi era presente agli incontri della famosa partecipazione per la formazione del Regolamento Urbanistico sa già a cosa mi riferisco.

Non è tutto, il Comune si affida alle affermazioni di un privato sulla fattibilità di un’opera che cambierebbe il volto di un territorio e la vita dei suoi cittadini.


Inoltre, emerge una possibile interferenza con le competenze del Consiglio Comunale, infatti viene affermato:


Già nel titolo la delibera viene proposta quale “atto di indirizzo” ed in questo paragrafo la Giunta esprime la volontà politica del Comune; secondo la legge è il Consiglio comunale l’organo di indirizzo politico del Comune e fra le materie di sua competenza figurano il piano urbanistico comunale e il piano delle opere pubbliche (http://it.wikipedia.org).

Arriviamo al gran finale:


Fine prima puntata.

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