Nell'approvazione del Regolamento Urbanistico del Comune di Grosseto la scheda dell'area di trasformazione TRpr_01L - P.I.L.T Polo Agroalimentare e Logistico Intermodale, è stata oggetto di modifica e riadozione con il titolo TRpr_01L - Polo Agroalimentare e artigianale. Di seguito le nuove osservazioni:
Apprendendo con favore il parziale accoglimento delle osservazioni
presentate in fase di adozione del Regolamento Urbanistico e il
consistente ridimensionamento dell’area di trasformazione TRpr_01L,
riconducendola a polo agroalimentare e artigianale, in questa fase
preme rilevare che il nuovo intervento si colloca, comunque, al
margine urbano inedificato di Braccagni, nel quale perdurano usi
agricoli, se pure già oggetto di previsione di insediamento
produttivo, delimitato dal tracciato ferroviario per Siena, da Via
Malenchini e da tessuti consolidati.
Soprattutto, nel cono visivo di Montepescali, centro storico di
sommità del X° secolo (con cinta muraria), nonché unico punto
panoramico strategico per la Maremma a nord di Grosseto, visivamente
interconnesso con la pianura e che, per questo, si è guadagnato nei
secoli il nome di “Balcone della Maremma”.
Si ricorda che nel P.I.T. della Regione Toscana, nell’Ambito 35
“Entroterra Grossetano”, sono riconosciuti tra i valori
storico-culturali “Gli ambiti connotati dalla presenza di
sistemazioni idraulico-agrarie a ciglioni o terrazzamenti alla base
delle colline e nelle vicinanze dei centri murati di Montepescali
…”; mentre tra i valori estetico-percettivi “Il
centro antico di Montepescali, detto “Balcone
della Maremma”, per l’ampiezza del panorama che vi si
può ammirare e che spazia su tutta la costa, l'Arcipelago Toscano
arrivando fino alla Corsica”.
Dal “Balcone della Maremma”, per la sua posizione emergente, si
aprono molte visuali panoramiche verso il territorio sottostante; e
altrettante visuali esistono verso il centro storico.
Inoltre, il P.T.C. della Provincia di Grosseto, all’art. 28 -
Centri storici e altri tessuti di pregio – recita:
“I centri storici e gli altri tessuti urbani di
particolare valore sono considerati risorsa primaria ai
fini dell’identità culturale e del benessere attuale e futuro
della popolazione provinciale. Pertanto ne devono essere
conservati integralmente i caratteri costitutivi di interesse
generale.
Tali caratteri sono individuati essenzialmente nella forma e nella
qualità percettiva e relazionale dello spazio collettivo. (…)
si individuano come soggetti a invarianza:
– il principio insediativo e l’interfaccia col
paesaggio circostante, con particolare
riferimento alle mura ove esistenti, agli assetti ortivi di origine
storica e alle infrastrutture ad essi connesse; (…)
In particolare si riconosce oggi ai centri storici la
vocazione di assolvere funzioni di supporto sinergico alla fruizione
dei beni ambientali, storico-archeologici, culturali, naturalistici e
paesaggistici.”
L’impatto paesaggistico, seppur di minore entità rispetto alla
precedente scheda, risulta determinato dall’altezza e volumetria
degli edifici che dovrebbe essere contenuta entro i limiti
dell’edificato artigianale esistente, riprendendo le norme
dell’area P.I.P., in modo da non modificare lo “skyline” e la
percezione da e verso Montepescali.
Si rimarca l’importanza della presenza di rischi geologici e di
sprofondamento (sinkholes), riconosciuti anche dal Piano Strutturale
all’art. 58 - Pi2.3.6 La pianura insediata di Braccagni, e
soprattutto del rischio idraulico per i quali valgono le osservazioni precedentemente depositate per il Regolamento Urbanistico.
In merito al rischio archeologico la scheda in riadozione indica un
livello 2: aree prive di indagini archeologiche dirette, pertanto non
valutabili. Si rammenta che è ipotizzabile un’alta probabilità
della presenza di depositi archeologici, peraltro segnalata in
documenti depositati presso il Comune.
Nota dolente della previsione del Polo Agroalimentare è l'assoluta
mancanza di una rete viaria adeguata sia allo smaltimento del
traffico locale, che di quello che si verrebbe a creare con la
costruzione dell’area produttiva. Via Malenchini, a seguito della
chiusura del passaggio a livello e la costruzione del cavalcavia a
sud dell’abito, è destinata a diventare strada senza sbocco se non
all’interno del centro abitato, per cui tutto il traffico indotto
dall’area produttiva andrà a congestionare la già critica
viabilità di Braccagni. Senza contare cosa potrebbe accadere con la
trasformazione in autostrada dell’attuale S.S. 1 Aurelia.
Riguardo alle risorse idriche, oltre che da precedenti studi è lo
stesso R.U., che a pag. 96 del documento VAL_01, ammette che:
“Riguardo la frazione di Braccagni vi sono attualmente problemi
maggiori ed al momento più difficoltosi da risolvere, a causa della
scarsa presenza di risorse idriche, soprattutto nell'eventualità di
previsioni produttive che necessitano di ingenti quantitativi di
acqua per le lavorazioni.”. Quanto citato è in palese
contrasto con la previsione di lavorazioni agroalimentari che,
notoriamente, necessitano di ingenti quantitativi di acqua.
Altra contraddizione emerge a pag. 108 del documento VAL_01,
relativamente alla risorsa idropotabile si dice che: “(…)
Potrà sorgere qualche incertezza sulla destinazione degli spazi
industriali della Pilt in loc. Braccagni se dovesse cambiare la
destinazione di polo logistico.”, la destinazione è già stata
cambiata con la previsione del polo agroalimentare.
Nella scheda “TRpr_01L - Polo agroalimentare e artigianale”, tra
le “Finalità” viene affermato:
“Non sono ammesse nell’area attività di deposito, stoccaggio,
lavorazione di rifiuti di qualunque tipologia.” Si chiede di
aggiungere “e materiali e/o combustibili derivati dai rifiuti o
assimilabili, quali CDR, CSS ecc.”
Nella sezione “Dimensionamento e destinazioni d’uso ammesse”
non si riscontra quali siano le destinazioni ammesse, per cui non si
riscontra alcun vincolo all’agroalimentare o limitazioni ad
attività che possono recare pregiudizio al quieto vivere ed alla
salute dei cittadini residenti.
La previsione del Polo Agroalimentare non tiene conto di visioni e
operazioni che investano “il sistema” territoriale e la filiera
di opportunità e di funzioni già individuate, infatti a poca
distanza dall’UTOE 10, in Comune di Roccastrada, è presente
un’area produttiva agroindustriale di 40 ettari già urbanizzata,
ad oggi sottoutilizzata per la funzione prevista.
Non a caso il P.S. di Grosseto, concordemente con il PTC della
Provincia, prevede la localizzazione di un Polo logistico,
agroalimentare e intermodale in località Madonnino, in continuità
dell'insediamento produttivo già indicato nel Piano Strutturale di
Roccastrada (art. 110 del P.S.). Tale scelta è stata oggetto di
approfonditi studi che hanno portato a modificare l'originaria
localizzazione fatta negli anni '70 dal PRG (art. 83/2 PRG).
Peraltro nella zona del Madonnino sono già stati spesi circa 8
milioni di Euro per la messa in sicurezza idraulica, e altri 8
milioni sono stati stanziati, per un totale di 16 milioni di fondi
pubblici, investiti per realizzare, tra i vari obiettivi, anche il
Polo Logistico e Agroalimentare.
Inoltre, il precedente ampliamento dell’area P.I.P. di Braccagni ha
dimostrato nel tempo tutti i suoi limiti, in quanto non ha visto
sorgere nessuna nuova attività, per cui dopo anni di inutilizzo
andrebbe stralciata la sua previsione e restituiti i campi
all’attività agricola, quale è ora.
Per quanto sopra sarebbe opportuno lo stralcio dal R.U. dell’area
di trasformazione TRpr_01L, se invece il Comune ritenesse sostenibile
tale intervento, questo dovrebbe essere rivisto secondo le
indicazioni di cui sopra.
Per il Comitato
il Presidente
Fabio Bargelli